LA PAURA DELLE DONNE

di Paola Piana

Perchè così tanta paura? Che cosa fa così tanta paura da indurre un uomo che dice di amarci a riduci in fin di vita o addirittura ad ammazzarci ?

Paura, sì, paura di non essere all’altezza delle nostre esigenze, paura del nostro giudizio, paura della nostra intelligenza, paura del confronto! PAURA! L’uomo italiano medio, cresciuto ad avemarie, padrinostri e “Questo lo diamo a Marcolino che è maschio!” ha ormai perso tutti quei punti di riferimento costruiti in secoli di dominio assoluto sulla donna! È spiacevole e triste doverlo ammettere ma, più della scuola, i “social” hanno contribuito ad emancipare alcune donne che altrimenti sarebbero rimaste chiuse tra le quattro mura domestiche, sottomesse al marito-padrone-di-casa.

Facebook, non avrei mai pensato di doverlo dire, ha contribuito, nel bene e nel male, a liberare quella categoria di donne poco istruite il cui pensiero da sempre è stato subordinato a quello del proprio compagno. I maschi, in tutto questo processo, sono rimasti indietro. La donna che ride di loro e non più per merito loro fa paura perché non è controllabile. Così come fa paura la donna che pensa con la propria testa e che risponde manifestando opinioni differenti; ma soprattutto fa paura la donna che combatte per affermare le proprie idee.

Non avendo altri strumenti per contrapporsi a questo fenomeno, colui che indegnamente viene definito uomo, affronta la donna nell’unico modo che conosce, quello prettamente fisico e animalesco, quindi con la prevaricazione sia verbale che fisica: alza la voce per coprire quella della partner e quando questo non basta più la zittisce a suon di ceffoni! E se poi neanche con gli schiaffi vuole stare zitta, beh allora vuol dire che se l’è cercata! Che non si lamenti dopo… sempre se è ancora viva! Questa sottospecie umana ha imparato alla fine ad usare internet per riversare tutta la sua rabbia e impotenza su chi è più debole. C’è sempre un più debole su cui scaricare le proprie frustrazioni e le donne sono quanto di meglio si possa trovare sulla piazza.

Quindi la sera, dopo una giornata di lavoro stressante, dopo aver dovuto abbassare la testa alla sfuriata del capo o aver passato ore alla ricerca di un impiego, al ritorno a casa, il pover’uomo, prima abbassa il volume della moglie a suon di pugni e poi, nascosto dietro uno schermo, sfoga le sue frustrazioni sulla tastiera! Incita altri uomini ad odiare il diverso, che è quasi sempre più debole, crea gruppi e si unisce al branco. È lì che diventa leone, ed è sempre lì che perde quel poco dell’essere umano che gli era rimasto.

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