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10 FILM CON FINALE A SORPRESA

da “I DIARI DI CINECLUB, n.84, GIUGNO 2020 (puoi scaricare gratuitamente l’ultimo numero della rivista cliccando QUI)

Ecco una lista di 10 film con colpo di scena finale che sono un po’ meno conosciuti, rispetto ai grandi classici che ci balzano alla mente. Non troverete quindi menzionati titoli dal “gran colpo di scena finale” come I soliti sospetti, Psycho, The Others o Il sesto senso. Non vi farò spoiler per cui iniziamo:

1 – I DIABOLICI di Herny-George Clouzot, 1955

La trama, almeno all’inizio, è quella del classico giallo. Christina, direttrice di un collegio per bambini, donna debole e sottomessa, è sposata a Michel, un uomo crudele e cinico, che oltre ad averla sposata per puro interesse, non manca mai di metterle i piedi in testa. Il terzo personaggio principale è Nicole, amante del marito di Christina, ma anch’essa vittima della personalità forte ed autoritaria di Michel. Christina e Nicole, quindi, escogitano in piano per uccidere Michel, di modo da avere un alibi perfetto e liberarsi entrambe dell’ombra opprimente dell’uomo. Quando, a metà del film circa, la storia prende una piega molto diversa e terrificante. Non mi è concesso rivelarvi di più. Il regista Clouzot era un contemporaneo di Alfred Hitchcock, ed è proprio al buon Alfred che tolse i diritti del film. Clouzot ha un talento davvero grandioso nel mantenere viva la tensione, usando i tasti giusti al momento giusto, ed avendo molta “cura”, per così dire, dello spettatore. Se non conoscete Clouzot, vi consiglio vivamente altri film, uno tra tutti Il Corvo, un giallo molto più classico di questo, ma registicamente impeccabile, proprio come I Diabolici. Il finale merita davvero,ma è piuttosto il percorso emotivo che Clouzot ci dipinge davanti ai piedi ad essere la vera chicca di questo film. Un cult per me.

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2 – ARLINGTON ROAD di Mark Pellington, 1999

Un thriller davvero d’effetto. I due protagonisti sono interpretati da Jeff Bridges – nei panni di Michael, un professore di storia – e da Tim Robbins, il vicino di casa di Michael. Per un fortuito caso i due si incontrano e cominciano a conoscersi. Ben presto Michael si rende conto che la famiglia dei suoi vicini, i Lang, è molto diversa da come si potrebbe immaginare. Dirvi di più sarebbe davvero di troppo da parte mia. Parlare della trama di questi 10 film con colpo di scena finale è più difficile che muoversi su un pavimento fatto d’uova. Posso solo dirvi che, la prima volta che l’ho visto, nei 15 minuti finali, al momento della svolta della trama mi sono fatto scappare un “NOOOOO “gigantesco. E vi assicuro che non è proprio nel mio carattere. Mamma mia, se ci ripenso, che finale!

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3 – DARK CITY di Alex Proyas, 1998

Cambiamo proprio genere e andiamo sulla fantascienza. Siamo in una città futuristica e perennemente notturna, Dark City. John Murdock, interpretato da Rufus Sewel (per chi non lo conoscesse, il John Smith della serie The man on the high castle) si risveglia in una stanza, in preda ad amnesia. Viene inoltre contattato da un uomo che gli intima di scappare subito, perché qualcuno gli sta dando la caccia. Da qui la trama si attorciglia in una storia non semplicissima, ma sicuramente d’effetto. John scopre infatti cosa succede in quella città alla mezzanotte di ogni notte, perché lui e gli altri abitanti perdono la memoria e chi manovra tutto ciò. Vi do questi particolari non perché voglio venir meno alla mia promessa di non spoilerare ma solo perché la storia è molto più complicata di così, ve lo assicuro. Il colpo di scena è davvero ottimo. Direi che è un film ampiamente sottovalutato, inoltre il cast non è affatto male. Ci sono anche Kiefer Sutherland, una meravigliosa Jennifer Connely e il grandissimo trasformista Bruce Spence. E poi c’è una splendida fotografia dalla quale gli allora fratelli Wachowski devono aver preso ispirazione per il loro Matrix. Vi basterà vedere le immagini.I toni scuri e tendenti al verde, ricordano davvero da vicino il capolavoro firmato Wachowski. Da vedere.

4 – IL CLUB DEI 39 di Alfred Hitchcock, 1935

Mi scuserete. Avevo detto che non avrei messo Psycho, ma almeno un film di Hitchcock lo devo mettere. Anche perché non credo sia molto conosciuto ai più. Non fatevi ingannare dall’età arcaica del film (ben 85 anni), ha dei punti di interesse evidenti, ed un finale che non si rivela fino a veramente pochi secondi dalla fine. Un uomo, Richard Hannay , è a teatro, e sta guardando uno spettacolo. Da non si sa dove parte un colpo di pistola. L’intera folla scappa, compreso il nostro amico, che urta una misteriosa donna, la quale gli chiede di ospitarla a casa sua per quella notte. Arrivato a casa Hannay scopre, o meglio intuisce, che la donna è una spia. La donna evita le finestre, gli chiede di accendere la luce solo dopo che lei sia fuori portata dei vetri e di non rispondere al telefono che non smette mai di squillare. Mi fermo qui. So che può apparire che io vi abbia raccontato mezzo film, invece sono solo i primi 5 minuti. Il protagonista è interpretato da un colossale Robert Donat che, smaliziato e carismatico e con un inconfondibile profilo alla Dick Tracy. Giudicate voi, Alfred ha girato tantissimi grandi film ma a questo sono davvero affezionato.

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5 – LA CASA DEL TERRORE di Seth Holt, 1961

Costa Azzurra. Una ragazza invalida torna a casa da suo padre che non vede e non sente da 10 anni. Di lui sa solo che si è risposato. Una volta arrivata a
casa conosce la nuova matrigna e le viene detto che il padre non c’è e nonostante quasi tutti cerchino di rassicurarla sul fatto che suo padre stia per tornare da un viaggio, percepiamo insieme a lei, che c’è qualcosa che non va, anche se l’ambiente dice il contrario. Poco dopo questi primi 20 minuti la storia comincia a prendere una piega diagonale a quella che pensavamo, e da lì parte una lenta discesa, verso un finale agghiacciante. Devo dire che non conoscevo il regista, ma se c’è qualcosa che mi ha piacevolmente stupito di questo film è stata la sua bravura nell’anticipare lo spettatore. Molte volte ci imbattiamo in film dove arriviamo ad una scena che avevamo previsto da almeno mezz’ora, segno evidente che il regista non è stato abbastanza bravo da stupirci. Holt invece è veramente sorprendente. Lascio a voi il compito di scoprire il perché. Altri due punti a favore sono il cast – Susan Stranberg brava e bella , e un giovane Christopher Lee, nei panni del Dottor Gerrard – e la fotografia – veramente notevole la villa degli Appleby, in cima ad una collina sulla costa, tanto bella di giorno quanto spettrale la sera. Film straconsigliato!

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6 – I RAGAZZI VENUTI DAL BRASILE di F. Shafner, 1978

Devo ringraziare mio fratello per avermi fatto conoscere questo bellissimo thriller! Mi sono ripromesso di non parlare quasi per niente della trama perché sarebbe come cercare di prendere un cristallo di Murano con un paio di forbici. Vi dirò solo che Gregory Peck interpreta il disumano Dottor Mengele, nazista convinto, curatore e creatore di un… no, vedete, è difficilissimo! Accontentatevi. C’è anche uno dei miei attori preferiti di sempre, Lawrence Olivier, che interpreta Ezra Lieberman un anziano ebreo cacciatore di nazisti. Vi ho detto proprio lo stretto indispensabile. Ciò che è davvero scioccante è la trama e lo scontro tra questi due personaggi: la mente perversa di Mengele e lo spirito di rivalsa di Lieberman. Non mi sento di aggiungere di più per non rovinarvi la sorpresa. Provatelo!

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7 – THE WITCH di Robert Eggers, 2015

Ho conosciuto Paul Eggers grazie a questo film, il suo primo, se non erro. Ho continuato ad apprezzarlo con The Lighthouse. The Witch è stato sicuramente uno dei film che più mi son piaciuti di tutto il 2015. Eggers compie un lavoro a tutto tondo. Non solo dirige ma scrive la sceneggiatura e trova il soggetto che, come per il successivo The Lighthouse, è tratto da fonti veritiere rielaborate a suo piacimento. Siamo nel New England. La famiglia di William, composta da moglie e cinque figli, decide di allontanarsi dal villaggio per motivi religiosi. William infatti è un predicatore e la sua visione del cristianesimo cozza con l’interpretazione puritana vigente nel villaggio. Decide di spostarsi a ridosso della foresta per vivere di agricoltura con la famiglia. Ecco il turning point della storia: la figlia più grande Thomasin sta portando il fratellino neonato Samuel in giro per il limitare della foresta ma mentre giocano il bimbo sparisce. Lo ha preso la foresta o chi la abita? Mille voci e mille pensieri si formano nelle menti dei due genitori. Il fervore religioso mischiato con la paura e alcuni oscuri segni portano ad un finale spiazzante e davvero splendido. La bravura di Eggers nell’aver descritto perfettamente l’atmosfera dei tempi, ispirandosi a dei manoscritti reali è davvero superba. La tensione viene creata in maniera egregia, il tutto supportato da una fotografia fantastica (specialmente nella prima sequenza iniziale, i primi 30-40 secondi), ed una colonna sonora abissale e tenebrosa. Bellissimo davvero.

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8 – UNA PURA FORMALITÀ di G. Tornatore, 1994

Ero molto più giovane di adesso quando vidi per la prima volta questo film. Avevo visto solo Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore. Di Una pura formalità ricordavo solo la locandina. Inserii il DVD nel computer. Era notte ed ero stanchissimo. Un’ora e quaranta minuti incollato al monitor. Avevo freddo e ogni tanto stoppavo per bere un bicchiere di latte in cucina. Il sonno scomparì. Adesso è passato molto tempo. Ogni tanto lo riguardo, perché un film non è mai come rimane nella tua mente. Se ti è piaciuto lo devi riguardare almeno altre due volte, questo è ciò che credo. Ed ogni volta lo leggo in modo diverso, come diverso sono io mentre gli anni passano. Ma la cosa buffa è che ogni visione mi riporta in maniera chiarissima a quella notte in cui l’ho visto per la prima volta ed è come se rientrassi nella pelle dei miei 18 anni. Vabbè non ci dilunghiamo. Gerard Depardieu e Roman Polanski sono la A e la Z di questa storia. Il personaggio di Depardieu, del quale non posso rivelare il nome, si risveglia per terra in un bosco, di notte, mentre sta piovendo. Si trova davanti la Polizia e mentre viene portato nella diroccata centrale del paese si rende conto che non ricorda nulla di quella notte. Non è neanche sicuro di chi sia veramente. Lo scopriremo insieme al commissario Polanski, che per tutta la notte lo torchierà. Perché? Perché proprio quella notte, lì vicino, un uomo è morto, e Depardieu è l’unico che sia stato ritrovato nei paraggi del delitto. Il rumore della pioggia, i topi, gli sguardi di nascosto nella centrale, un fiume immenso di parole, di domande e di molteplici risposte. Chi è quell’uomo? Cosa gli è successo? Spero lo scopriate voi stessi perché ne vale la pena.

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9 – LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO di P. Avati, 1976

Forse questo è il più famoso dei film in lista oggi. Stefano è un giovane restauratore che si trasferisce in un paesino emiliano per visionare un dipinto di San Sebastiano. Il dipinto e soprattutto il suo autore sono maledetti. Quel dipinto racchiude un mistero, fatto di sangue ed omicidi. Il nostro eroe Stefano si trasforma in un avido investigatore scoprendo, nel finale, una verità terrificante. Il colpo di scena è davvero spiazzante. Di questo film ho sempre apprezzato la scenografia e la fotografia: le campagne ferraresi, prati aridi, voci di paese, personaggi improbabili, chiacchiere, sussurri. Davvero molto consigliato.

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10 – THE ORPHANAGE di J.A. Bayona, 2007

L’ultimo film della mia lista è una pellicola che ho scoperto diverso tempo dopo l’uscita nelle sale ma che, una volta vista, mi soddisfò assai. La storia è abbastanza semplice, ma il regista la racconta coi tempi giusti e davvero bene. Laura, la protagonista, decide di trasferirsi con figlio e marito, nell’orfanotrofio, ormai chiuso, in cui lei ha passato l’infanzia. Il figlio di Laura è malato e, soprattutto, è un bambino molto particolare. Fin dai primi giorni in cui la famiglia si stabilisce nella nuova casa – che Laura vuole trasformare in un centro per bambini con la Sindrome di Down – l’atteggiamento di Simon, suo figlio, cambia. Comincia a parlare di bambini, i suoi “amici”, che gli raccontano storie. Inutile dire che i tre sono gli unici abitanti della enorme casa. Un giorno Simon sparisce del tutto e i genitori non riescono più a trovarlo. Mentre i giorni passano, Laura si ritrova a notare i molti segnali che la casa sembra darle: rumori e cigolii di notte, porte che sbattono, e poi una piccola figura che ogni tanto sbuca. Aggiungo che il finale mi ha letteralmente spaccato in due. Se riguarderete il film una seconda volta, vi avverto, sarà ancora peggio. Io vi ho avvisato. Ma perché non tuffarsi dentro una storia ben raccontata?

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Giorgio Campani

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