IL MIO DIVANO E’ DIFFERENTE

di Paola Piana

Per quanto io cerchi di ricordare, non credo di avere mai avuto la vocazione per i lavori domestici! Per me sono sempre stati una perdita di tempo, un’attività che mi distoglie dalla mia vera passione: perdermi nelle mie fantasticherie!

 

Da bambina mia madre si disperava per questa mia mancanza di vocazione donnesca, adesso, ormai, ha perso le speranze! Quando mi rendo conto che, se non mi armo di scopa e ramazza la Asl potrebbe mettermi i sigilli alla casa, allora inizio un tour de force in cui è meglio non rivolgermi la parola! Perchè? – mi chiedo – Perchè devo pulire la casa? Oltre a darmi la solita, banalissima risposta, che altrimenti potrei esserne fagocitata, non potrebbe invece qualcuno volenteroso inventare la casa autopulente? Io me la comprerei! Quando mio figlio era più piccolo, ogni volta che mi vedeva armata di scopa e strofinacci vari, mi chiedeva: ” Pà – perchè a noi mamme moderne i figli ci chiamano per nome! – ma chi deve venire domani?”

È così bello invece starsene sul divano, un bel divano avvolgente, perchè ormai ha preso la tua forma, e perdersi in elucubrazioni filosofiche sul sesso degli angeli! Guardare il trascorrere delle ore con quella sensazione di pace mista a benessere e, nel volgere lo sguardo in giro, vedere una ciabatta in un angolo, un maglione appoggiato su una sedia tre giorni prima, un panino sbocconcellato che si incammina da solo verso il contenitore dell’umido, piatti accatastati sulla lavastoviglie che, anche lì, inventare una lavastoviglie che si autocarica e poi si autosvuota, sarà troppo difficile? e comunque fregarsene beatamente!

Quando poi, se sei fortunata, ti avvisano che tra mezz’ora arriverà a casa una vagonata di parenti che non vedi da anni, allora, come nelle migliori squadre antiguerriglia, ci si muove tutti all’unisono e ognuno sa esattamente cosa fare, chi raccoglie le calze sporche finite sotto il divano, chi infila piatti da lavare in lavastoviglie senza prima togliere quelli puliti, tanto vabbè, mica controlleranno lì dentro! Chi ritrova il primo dentino del figlio che per anni avevamo pensato che davvero l’aveva portato via il topolino! Chi raccoglie tutta la collezione primavera-estate-autunno-inverno degli ultimi tre anni e la infila nel primo sportello che trova aperto, sperando che non si apra fantozzianamente in seguito! Ma poi, per fortuna, tutto finisce bene, gli ospiti vanno via e ci si può di nuovo stravaccare sul divano non prima però di aver appoggiato sulla lavastoviglie i bicchieri e le tazzine del caffè appena usati con gli ospiti! Ufffff, che fatica!

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