STARDUST

di Paola Piana

Non posso più evitarlo! Ho fatto di tutto durante le vacanze: ho dormito, ho letto, ho dormito, ho “cuorato” gente a caso su Facebook, ho dormito e ho interagito più con chi non mi conosce che con chi invece conosco e frequento.
Ho detto che ho dormito? E tutto questo con l’unico scopo di rimandare l’inevitabile!
Oggi, e più precisamente stanotte, mentre attenderò di sapere se la befana verrà a trovarmi o se invece sarò io ad armarmi di scopa, dovrò fare ciò che da troppo tempo sto rimandando.  Che cosa?
Ora immaginate che io lo dica con la voce di Fantozzi: -Il tremendo bilancio di fine anno!-
Insomma, sì, dovrò sedermi a tavolino ed esaminare questo ultimo anno della mia vita!
Avrò fatto qualcosa di buono? Sarò stata all’altezza delle aspettative altrui? E, soprattutto, sarò stata all’altezza delle aspettative mie? Riuscirò ad assolvermi anche quest’anno?

Non lo so. Di certo so che non sono tenera con me stessa, non mi perdono, né mi assolvo facilmente!
La prima metà dell’anno è filata via senza grossi scossoni, qualche dolore, pochi litigi, problemi quanto basta, la giusta dose di tutto insomma! Ma la seconda parte dell’anno! Avete presente quando Harry Potter prende la rincorsa e si butta con la faccia in avanti verso il muro ed entra nel binario 9 e 3/4? Ecco, sono entrata nel binario 9 e 3/4!
Ho incontrato persone magiche, ho avuto il piacere, l’onore, il dolore di ascoltarle. Ho sparso su di loro un po’ di polvere di stelle, sperando che, anche solo per un attimo, capissero quanto brillano!

 

Ho sofferto. Sì, ogni loro lacrima è stata una mia lacrima, ogni loro grido è stato un mio grido, ogni pugno sul muro è stato un mio pugno! Ho riso con loro, ho gioito con loro e per loro! Tutto questo, però, ha avuto un prezzo, non sono così forte come faccio credere e, alla fine di questo anno, posso dire di essere un po’ stanca, succede quando pensi di essere il dio Atlante e non sei neanche una cartina geografica! Succede anche che, a furia di far credere di essere tanto forte da reggere da sola il mondo sulle spalle, nessuno si accorga che invece hai anche tu bisogno di un po’ di polvere di stelle e piano piano ti affievolisci, non brilli più come prima e te ne fanno una colpa!
Quanto fa male? Non potete saperlo! Non potete capirlo!

Poi però succede che una mattina un’amica, la più bella e la più dolce tra quelle che ho conosciuto, mi svegli con una telefonata solo per salutarmi e chiacchierare un po’ con me! Con me! Di colpo il mondo riacquista colore, la luce che passa attraverso le persiane fa brillare qualcosa nell’aria. Eccola!!!! La polvere di stelle! È tornata!
Chiedetemi se sto ancora brillando? Ora lo so, quest’anno che è finito, non è passato inutilmente. Se ho fatto sorridere qualcuno con le mie scemenze, se qualcun altro si è sentito compreso o meno solo, se io mi sono sentita amata, non è stato inutile e… preparatevi, perché non ho intenzione di smettere!

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