DIALOGO

di Santiago Montrés

La voce del suo corpo s’innalza nella notte.
Un passo, e la sua eco s’infrange per la stanza.
Compatta l’essenza delle cose
determina il sentore di un male
che nessuno può dire.
Troppo ignoto la circonda…

Smise i vestiti come un vecchio fogliame
nel suo corpo nudo
l’infantile ingenuità di un mistero indicibile
mentre nuovi interrogativi
popolano i loro pensieri.

La stanza si riempì di sospiri
lunghi e profondi
profumi nuovi
e suono di carezze notturne
libere dal peccato
un piacevole vagare di mani furtive
che si cercano, s’inseguono
due fiamme ansimanti
e voglia di esserci.

Diventa rosa il suo corpo
al tocco della sua mano di piuma.
Elevandosi risponde al suo nome
flutti di dolci baci
come onde s’infrangono in celeste spuma.

opera di Fabian Perez

– Ho sbagliato tutto
credevo di essere l’insegnate
e invece mi ritrovo l’allievo.

Entrambi impararono dall’Amore.

L’anima raccoglie tutto il suo stupore
perché in lei trovò i segreti eterni.
In questa stanza senza passato e senza futuro
giunse per essere il presente, l’uno nell’altra,
per sempre.
Perché questo è quello che conta.

– Dimentica le frasi fatte
ascolta il tuo cuore.
– Ho scordato le parole dei poeti.
– Essi non sanno
non conoscono le nostre storie.

– Apri gli occhi e guardami…

Cristalli di un cielo infinito
li accolsero.

I loro corpi
i loro cuori
un’anima sola.

®Riproduzione Riservata

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